Crescita personale: il cambiamento non è una meta, ma un processo

leadership Jul 23, 2018

Nella nostra società vi è la forte tendenza a pensare solo ai risultati. Insomma, ci focalizziamo su ciò che vorremmo ottenere e la nostra intenzione di partenza è proprio quella di raggiungere il risultato desiderato, possibilmente senza fare sforzo alcuno.

Questo modo di pensare ha però diverse pecche...

Avere uno scopo e degli obiettivi è fondamentale... ma il "vorrei" non è sufficiente. Bisogna volerlo sul serio... e crederci: avere una fiducia incrollabile nell'esito positivo. Infatti, come ci ricorda Neville Goddard: “Non si attrae ciò che si vuole ma ciò che si crede essere vero.”

Oggi, complice il caos che vi è nell'ambito della crescita personale, molti credono che sia basti visualizzare qualcosa o recitare qualche formula per creare la realtà ma in realtà il processo creativo è un po' più complesso e riguarda piuttosto l'arte di vivere fra le immagini mentali e utilizzare in modo strategico le potenti facoltà di cui disponiamo, per mezzo del nostro volere.

A questo proposito, bisogna però tener presente che sono le azioni e gli sforzi (anche sul piano interiore, ovviamente) che derivano da un nuovo modo di condurre la propria vita che portano a dei risultati.

E la condotta non è un risultato, bensì un processo — uno stile di vita.

Innanzi tutto devi sapere cosa vuoi veramente... e sapere che puoi ottenere ciò che vuoi... e già qui sorgono le prime resistenze... per il semplice fatto che noi tutti siamo stati educati a vivere la volontà altrui come se fosse la nostra e la maggior parte delle persone non sa quel che vuole... e nel caso lo sappia... pensa che non sia possibile ottenerlo. In fondo, è così che siamo stati educati: "L'erba voglio... non cresce neppure nel giardino del re", "Non puoi fare ciò che vuoi", "Non è possibile"... Insomma, siamo stati addomesticati a credere che ciò che noi vogliamo è impossibile.

Dunque, ricapitolando: devi sapere chi vuoi essere e cosa vuoi fare... credere in te e nelle tue possibilità... e poi metterti a fare tutto ciò che è per te necessario compiere e realizzare.

Come ha detto Martin Luther King: "Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere, poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita."

Se ci pensi... è logico...

Innanzi tutto è fondamentale avere le idee molto chiare in mente perché se non sai cosa vuoi non andrai molto lontano... (né tantomeno nella giusta direzione)...

Inoltre, se hai una concezione negativa di te stesso e non credi di essere la persona che può farcela... è davvero inutile che ti focalizzi sul risultato bruciando le tappe... ma devi dapprima portare il tuo sguardo sulla tua immagine dell'io e ritrovare la fiducia in te.

E di certo, se non fai ciò che è necessario… beh… stesso discorso. Per raggiungere dei risultati ci vogliono disciplina, dedizione, e impegno e se non fai ciò che devi fare gli stessi non saranno mai raggiunti.

Perciò, è certamente importante immaginare il risultato... l'esito positivo... ma anche impegnarsi quotidianamente per fare ciò che va fatto. I risultati non piovono da cielo, miracolosamente, come taluni affermano. Se ci pensi, noi tutti abbiamo la nostra storia. Siamo stati educati in un certo modo, abbiamo il nostro modo di pensare, il nostro sistema di credenze, le nostre abitudini… e così di seguito. La nostra personalità l’abbiamo formata per il 90% nei primi 6-7 anni di vita. Il nostro stile esplicativo (le storie che ci raccontiamo, se siamo ottimisti o pessimisti) lo abbiamo formato completamente nei primi otto anni… e molte di queste cose non le abbiamo mica create in modo deliberato… e non sono di certo perfette. Anzi, siamo pieni di condizionamenti e sono proprio quest’ultimi a essere altamente limitanti per quanto riguarda il nostro potenziale, e il nostro successo.

E queste cose non si cambiano con uno schiocco di dita. Per esperienza personale ti posso assicurare che non è così che funziona. Certo, nuove consapevolezze portano a dei cambiamenti importanti, ma come per ogni cosa ci vuole il suo tempo.

Dunque, anche se oggi tutti promettono radicali trasformazioni da un giorno all’altro e ci invitano a pensare solo ed esclusivamente ai risultati, evita di cadere in questo tranello in quanto implica andare incontro al fallimento (un po’ come i buoni propositi per l’anno nuovo: nove volte su dieci falliscono miseramente!).

Inoltre, non pensare neppure a avere o ottenere qualcosa in più, ma piuttosto concentrati sull’essere e divenire. In fondo, "Il successo non deve essere inseguito, ma è attratto dalla persona che diventi", come diceva Jim Rohn.

È dunque sull’immagine o opinione che hai di te, e sulle tue abitudini quotidiane che devi iniziare a lavorare… ed è il processo che devi amare. Se pensi solo al danaro (in stile passive income), oppure a avere sufficienti soldi per ritirarti a vivere in qualche bel posto al mare e mai più lavorare un giorno nella tua vita… direi che non ci siamo proprio...

Mi ricordo un tale John, un signore americano sulla cinquantina che ho conosciuto anni fa nelle Filippine. Mi ha raccontato che il sogno della sua vita era quello di trasferirsi a vivere in quell’isola, dove eravamo. Faceva il camionista, e non appena ha potuto, ha ritirato tutti i suoi risparmi e se n’è andato dagli States per realizzare il suo sogno. Il risultato? Dal mattino alla sera al bar, sempre ubriaco fradicio.

Non è mia intenzione giudicare le sue scelte, ma semplicemente riportare i fatti. Inoltre, non sto dicendo che per tutti debba finire così ma come si sa, se non abbiamo uno scopo nella vita, la nostra vita diventa insignificante... e quella mentalità che ci illude nel pensare che la libertà di fare ciò che si vuole veramente la si trova solo dopo la pensione (nel caso di John, anticipata), o che il lavoro debba essere una specie di calvario settimanale è davvero distorta.

Veniamo ipnotizzati a pensare che tutto ruota attorno ai risultati, e che la misura del successo siano i soldi, e che siano potere sociale e ricchezza materiale a renderci felici. La società moderna ci illude nel pensare che più acquistiamo e più cose abbiamo, più saremo soddisfatti e in pace con noi stessi, e che questi sono i risultati a cui dobbiamo ambire: avere, possedere… ma questo non corrisponde alla realtà.

Al contrario, la felicità non dipende da elementi esterni.

Si tratta di una questione interiore.

Tutto dipende dalle nostre abitudini e da come ci relazioniamo con le nostre immagini mentali.

Cambiare la nostra vita diventa un’ardua impresa se prima non lavoriamo sull’immagine che abbiamo di noi stessi e sulle nostre abitudini. Infatti, è totalmente inutile focalizzarmi sui risultati, sul miglioramento della mia performance o del mio aspetto, se dentro di me vi è la radicata credenza di essere un perfetto fallito…

Oppure, diventa praticamente impossibile realizzare qualsiasi impresa, se l’immagine che ho di me stesso è quella di una persona che non realizzerà mai niente... e che non combinerà mai nulla di buono nella sua vita… e questo te lo posso assicurare, così come il fatto che cambiare lavoro, oppure trasferirsi all’estero non sono le vere chiavi del cambiamento.

Dunque, quel che è importante fare è sciogliere le proprie false credenze, risalendo all’origine di ciò che ha partorito il significato disfunzionale di cui è intrisa la falsa immagine e spersonalizzarla, riportandola, per l’appunto, alla sua origine.

Molto semplicemente, dobbiamo smetterla di raccontare un sacco di panzane a noi stessi sul nostro vissuto, ricamando le nostre immagini mentali con i colori dell’insuccesso, del fallimento, del vittimismo e iniziare a ripristinare il senso e l’importanza della nostra vita assumendocene la responsabilità.

Ciò significa sviluppare una nuova concezione di se stessi, dell'esistenza e di ciò che si proietta dinanzi a sé. Insomma, guardare alla vita con degli occhiali nuovi.

La nostra condotta e l’immagine che abbiamo di noi stessi vanno a braccetto. Il nostro comportamento abituale è l’esatto riflesso di quel che pensiamo profondamente di noi stessi, ed è solamente spogliandoci delle nostre false credenze che possiamo finalmente liberare tutto il nostro potenziale.

Tieni presente che è l’opinione che abbiamo di noi stessi che ci dice chi siamo e chi non siamo, e stabilisce i nostri limiti.

Per questi motivi, ti prego di non cadere nel tranello di un pensiero fisso che ti porta a sperare solo nel risultato finale che vorresti ottenere… perché a essere importante è il processo. Sono infatti le tue azioni quotidiane che cambieranno la storia della tua vita (e le azioni, non dimenticarlo, nascono dal tuo modo di pensare).

 

 

I nostri schemi di comportamento non sono predeterminati e invariabili come la psicologia di un tempo ci spingeva a credere. Cambiando il nostro modo di pensare e relazionarci con le nostre immagini mentali possiamo cambiare vita. Questo manuale spiega come.

 

Photo by Jeremy Galliani on unsplash

 

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