Diventare un leader è sinonimo di diventare se stessi

leadership Jan 22, 2018

"Diventare un leader è sinonimo di diventare se stessi. È così semplice, e anche così difficile." Warren Bennis

Oggi viviamo in un tempo pieno di insidie e ricco di opportunità, dove tutti dobbiamo dare prova di leadership e assumerci la responsabilità della nostra vita.

La leadership non ha a che fare solo con la conduzione di un team… e non si tratta neppure di delegare il cambiamento ad altri o aspettare che giunga un qualche leader impavido, senza macchia e senza paura a tenderci la mano.

Detto ancora più chiaramente: non saranno le masse né il potere a cambiare la storia del mondo…

Hanno forse cambiato qualcosa storicamente (in positivo intendo)?

Dunque, non saranno le elezioni, le votazioni e le vane speranze a cambiare il mondo… Come ci hanno insegnato molti grandi pensatori del passato… siamo noi che dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere realizzato nel mondo.

Il cambiamento è una questione individuale e questo è l’unico modo per cambiare il mondo: attraverso una rivoluzione interiore.

Non possiamo infatti lamentarci di coloro che sono oggi al potere… questi governanti e politicanti che i media chiamano leader… ma che in realtà sono tutto fuorché questo.

La leadership è cosa ben diversa.

Leadership è essere e donare se stessi.

È dare il meglio di se per il bene comune, e non ha proprio niente a che vedere con l’imperante egoismo che vive di interessi personali a scapito degli altri.

E tutto, ma proprio tutto, inizia dalla propria leadership personale.

Il punto di partenza è la propria condotta: come una persona si conduce, si diporta.

Come è in realtà.

A poco servono le maschere sociali che indossiamo. La nostra vera natura traspare ed è quella che conta.

Pensaci un attimo.

Da bambini noi non seguiamo la logica… o i discorsi dei nostri genitori… No, noi impariamo da ciò che loro sono! Come spugne, assorbiamo ogni cosa della loro condotta… di ciò che loro sono in realtà… nel loro intimo. E questo va oltre l’esempio… non essendoci filtri di sorta.

Per questo motivo abbiamo delle grossissime responsabilità nei confronti dei nostri figli e delle nuove generazioni.

Ma proviamo un po’ a guardarci attorno… in che società viviamo oggi?

In un mondo perennemente in guerra, dove tutti cercano di approfittarsi degli altri, accoltellandoli alla schiena. Un mondo dove regnano la paura e la sfiducia… e dove i maniaci del controllo vogliono controllare tutto… compresa la mente e il pensiero delle persone.

Come si sa… mondo è paese… e tutto quello che accade nel grande, succede anche nel piccolo… visto che quel che si manifesta sulla Terra null'altro è che un riflesso dell'interiorità collettiva... che comprende noi tutti…

Ad esempio, non è forse bizzarro che molti di coloro che tacciano i politici di essere dei ladri, nella loro quotidianità non sono proprio limpidi e cristallini come vogliono far credere di essere? Ricordo un esempio, di un signore che parlava molto male dei governanti, ma poi nel suo lavoro non era proprio onesto nei confronti dei suoi clienti… e se costui fosse messo in una posizione di potere… cosa farebbe? Magari avrebbe fatto di peggio della condotta di coloro che egli tanto condannava.

Insomma… il punto è che se vogliamo davvero cambiare è dentro noi stessi che dobbiamo rivolgere il nostro sguardo. Si tratta di iniziare a decidere della propria vita, di scegliere in modo cosciente e deliberato e di essere il cambiamento che si vuole vedere realizzato nel mondo, piuttosto che continuare a giudicare e puntare il dito verso questo e quello.

Per citare uno sporadico esempio, non è forse ipocrita riversare tutte le proprie frustrazioni sulle nuove generazioni, quando i nostri giovani non hanno dei solidi punti di riferimento? Troppo comodo lanciare il sasso e nascondere la mano e sperare che la patata bollente la prenda qualcun altro... La situazione con cui siamo confrontati oggi è la conseguenza di quello che è stato fatto ieri e se davvero vogliamo cambiare (e questo lo dobbiamo non solo a noi stessi ma anche ai nostri figli, e i figli dei loro figli) dobbiamo ripristinare la nostra interezza e la nostra integrità.

Come puòse no condurre gli altri, colui che non sa condurre sé stesso?

In fondo, come ha sottolineato Warren Bennis, la leadership è fondamentalmente una questione di indole, e il processo per essere un leader non è differente dal processo che porta ad essere una persona integra e responsabile.

Migliorando se stessi, si migliora anche il mondo cui si appartiene, come una bella rosa abbellisce tutto un giardino. Ma c’è sempre da ricordare che la via più sicura per farlo è quella di adoperarsi per il bene comune. Così si affinano le qualità che si posseggono, mentre si acquistano le mancanti, e affiorano quelle latenti.” A. Voldben

 

La 4ª Rivoluzione Industriale è ufficialmente iniziata. Questa nuova economia ha reso obsoleti i vecchi modelli del passato e sta letteralmente rivoluzionando tutti gli schemi legati al consumo, alla produzione, all'occupazione. Sinora, al fattore psicologico ed all'elemento umano sono stati fortemente prediletti gli aspetti più tecnico-finanziari del business, ed il sistema è stato messo davanti all'Uomo. Oggi però, è il lavoratore che porta contributo al sistema e non più il contrario come nel secolo scorso. Il sistema va dunque rivisto in un'ottica che esalti le potenzialità della persona (leggi l'estratto del libro su questo link).

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