Educazione: è nella relazione bambino-adulto il problema

educazione genitorialità consapevole Jun 08, 2018

Io sono convinto che ogni persona nasce nasce per un motivo ben preciso, per una particolare funzione che è chiamata a compere, e che è nella nostra natura voler diventare tutto ciò che possiamo.

Sono venuto al mondo proprio con questa intenzione: aiutare/ispirare gli altri a realizzare sé stessi, a trasformare il proprio potenziale in realtà.

Per fare questo ho però dovuto comprendere a fondo le varie sfaccettature che riguardano l’esperienza umana e soprattutto scoprire come mai troppi hanno completamente dimenticato di essere il loro progetto di vita.

Questa mia ricerca è iniziata attraverso la mia stessa esperienza.

La mia storia inizia da un’infanzia poco idilliaca, dove non ho potuto essere liberamente chi ero.

La mia libera espressione è stata letteralmente soffocata, e questo è stato per me devastante. Pensavo che la vita era ingiusta nei miei confronti, e attraverso ciò di cui ho fatto esperienza ho presto sviluppato una percezione alquanto distorta di me stesso.

Da bambino, le mie circostanze mi hanno dunque spinto a interrogarmi sui motivi che spingono le persone a comportarsi in un certo modo. Perché le persone si comportano così? Mi chiedevo, ed è proprio questa domanda che mi ha spinto a ricercare in modo approfondito le motivazioni alla base del comportamento umano.

Crescendo, le limitazioni dell’infanzia si sono trasformate in seri condizionamenti, che mi hanno portato a vivere una vita artificiale, all’insegna della sregolatezza e degli eccessi.

Il disagio interiore mi accompagnava sempre, ma non ne comprendevo le cause.

Mi sentivo un incapace. Pensavo che nella mia vita non avrei mai realizzato niente. Non trovavo un senso in ciò che facevo.

Cambiare lavoro o cambiare continente non era servito a nulla: i miei problemi li portavo sempre con me.

In realtà, vivevo in base alle aspettative degli altri.

Il lavoro che facevo non corrispondeva alle mie passioni, e come molti vivevo per il fine settimana; cercando, invano, di anestetizzare quella voragine interiore che mi pareva incolmabile, con qualsiasi rimedio.

A quel tempo, camminavo su questa via. Una strada diametralmente opposta alla via della realizzazione personale.

Gradualmente, non mi ero reso conto di essermi allontanato sempre più da me stesso… al punto che la mia vita aveva perso di significato.

Intimamente e profondamente sentivo che stavo facendo un torto a me stesso ma qualcosa è cambiato solo quando ho iniziato a chiedermi cosa era veramente importante per me.

Fu allora che decisi di cambiare radicalmente il mio stile di vita!

Mi sono dunque impegnato con me stesso e mi sono immerso profondamente nell’esplorazione della mia vita interiore, identificando e portando alla coscienza i miei fantasmi e le mie ombre — rendendo consapevole il mio inconscio su molti aspetti di me che ignoravo e soprattutto sul dramma della mia infanzia che continuavo inconsciamente a riproporre nella mia realtà del presente.

Nel corso di questa mia trasformazione personale, ho capito che l’origine di tutti i comportamenti assurdi trova la sua origine nell’infanzia e che molte persone sono completamente sconnesse da se stesse e dalla vera realtà, e soprattutto cercano di soffocare in ogni modo anche in loro stessi l’emergere della propria verità interiore.

Proprio come era capitato a me.

Troppe persone vivono e muoiono nella mediocrità in quanto vivono nella loro situazione infantile irrisolta, hanno paura di confrontarsi con se stesse e trascorrono l’intera esistenza senza neanche più chiedersi cosa è per loro importante.

Avendo visto e studiato gli effetti su di me, sono giunto alla conclusione che il problema di fondo è nell’educazione: quell’educazione che consideriamo “normale” ma che in realtà è largamente influenzata da un’ideologia pedagogica distorta, che non si cura dei bisogni autentici del bambino.

Una pedagogia che raccomanda di privare il bambino della sua volontà nei primi anni di vita e lo sottomette inesorabilmente all’autorità dell’adulto, alienandolo da se stesso.

Detto molto semplicemente, se un bambino è amato, rispettato e cresce in armonia si dirigerà naturalmente verso la sua realizzazione personale. Al contrario, il sistema di punizioni e ricompense attraverso cui noi tutti siamo cresciuti non permette lo sviluppo della nostra vera natura e porta inequivocabilmente a bisogni inappagati, comportamenti deviati e dipendenze, rendendo impossibile l’auto-realizzazione, o realizzazione personale.

L’atteggiamento dei genitori verso il bambino ha una forte e decisiva influenza sulla sua condotta e sul suo sviluppo, e da secoli il bambino è purtroppo vittima designata dell’adulto e di quel dogma che sostiene come principi educativi la sottomissione, l’obbedienza e la negazione di se stessi.

Da bambini non ci è permesso di essere liberamente ciò che siamo.

Dobbiamo rinunziare a noi stessi. Il mondo ci viene imposto e siamo costretti a soddisfare i bisogni più o meno inconsci dei nostri genitori, a spese della nostra realizzazione.

Anche se praticata in buona fede, l’educazione tradizionale che molti considerano come “necessaria” e "normale" è in realtà una storia di maltrattamenti, abusi, crudeltà e diritti calpestati.

Come abbiamo visto, avere una volontà personale è considerato come un’ostinazione, una testardaggine da combattere in ogni modo. Perciò, veniamo educati all’obbedienza. A essere conformi alle aspettative, a essere come vogliono gli altri, e quando cresciamo in un ambiente dove non possiamo godere di autonomia personale, i nostri diritti vengono calpestati, i nostri bisogni non vengono realmente compresi (o comunque non considerati in modo adeguato) e tutto il tempo ci viene detto come dobbiamo essere e cosa dobbiamo fare, perdiamo contatto con la nostra parte più profonda e con i desideri del nostro cuore.

Veniamo al mondo perché chiamati, ma poi dimentichiamo.

Vivendo la volontà altrui come fosse la nostra e cercando in tutti i modi di soddisfare le aspettative di terzi per essere giudicati in modo positivo non rimaniamo a fianco del vero asse della nostra vita e fedeli alla nostra verità (a noi stessi), e avendo così perduto il senso della vocazione veniamo deprivati della nostra ragione di esistere.

A tal riguardo, le ricerche sull’argomento dimostrano che oggi nove persone su dieci non trovano un senso in ciò che fanno, che è come dire che vivono una vita insensata (State of the Global Workplace report, Gallup) e di certo non stanno realizzando il loro potenziale. Inoltre, è risaputo che il rimpianto più comune delle persone in punto di morte è proprio quello di non aver avuto il coraggio di fare ciò che veramente avrebbero voluto, ma di essere invece scesi a compromesso con le aspettative degli altri.

In estrema sintesi, ritengo che la repressione pedagogica, sociale e morale della volontà è l’ostacolo più grande sul cammino verso la nostra auto-realizzazione e il problema principale della società.

Risulta dunque fondamentale cambiare la cultura, e questo lo si può fare solo cambiando la nostra psicologia, tornando a essere protagonisti del nostro volere e agire.

Concretamente, nelle vesti di adulti siamo chiamati a confrontarci con la nostra verità, con la nostra storia personale e liberarci finalmente da tutti i nostri condizionamenti… e soprattutto, in qualità di genitori, dobbiamo permettere ai nostri figli di essere ciò che sono, senza riversare la nostra realtà infantile e imporre la nostra volontà su di loro, e senza condizionarli in alcun modo, ma facilitandone lo sviluppo libero verso l’indipendenza.

Fondamentalmente, tutto ciò che propongo attraverso i miei contenuti, i miei libri e corsi di formazione, ruota proprio attorno a questo: allo sviluppo del potenziale umano.

Promuovo una nuova leadership, un modo di educare diverso e una genitorialità consapevole con l’obiettivo di cambiare la cultura, e creare un mondo nuovo. Un mondo dove veramente vogliamo vivere e crescere insieme ai nostri figli, e dove ognuno può realizzare se stesso.

In questi anni mi dono dunque dedicato integralmente alla divulgazione e all’insegnamento per aiutare altre persone a riscoprire chi sono veramente e realizzare il proprio potenziale, dando un significato profondo e autentico al proprio lavoro e alla propria vita.

Dal canto mio, mi impegno a diventare un essere umano, marito, padre sempre migliore e per quanto riguarda l'educazione condivido pienamente il pensiero di Alice Miller: “Quando gli sia consentito di vivere e di crescere armoniosamente, il bambino non ha bisogno di essere diretto dall’esterno né di ricevere educazione di sorta.”

 

 

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