I binari della vita

leadership Mar 05, 2018

“Nella vita ci sono dei binari! Tu non sai neanche che c... sono questi binari!”

Questo mi disse un caro amico parecchi anni fa.

In effetti, aveva ragione. A quel tempo non vivevo una vita granché equilibrata.

All’epoca, le ferite del mio vissuto erano ancora aperte e sanguinanti. Ero spesso in balia di stati negativi. Fumavo molto e bevevo smoderatamente. La mia condotta era decisamente auto-distruttiva.

Da allora sono passati una ventina d'anni, ma ogni tanto queste parole mi vengono in mente, come alcune sere fa, mentre stavo leggendo un libro di Wallace Wattles… dove l’autore statunitense parlava… per l’appunto… di binari!

L’intento di questo mio post non è certamente quello di scrivere delle ferrovie o filosofeggiare sul senso della vita, ma di offrire alcuni spunti di riflessione per quanto riguarda il nostro comportamento, la relazione con noi stessi, con gli altri e con il mondo che ci circonda.

Noi siamo degli animali sociali per natura… ma oggi, allineati a quella visione materialistica della vita e riduzionista della natura umana che dilaga sul pianeta, ci siamo isolati nel nostro egoismo/egocentrismo. Pensiamo solo a noi stessi. Io. Io. Io. Vediamo tutti gli altri dall’alto del nostro piedistallo e pensiamo di possedere la Verità Assoluta… convinti che noi siamo nel giusto… e che tutti gli altri sbagliano.

Vogliamo avere ragione.

Sempre.

Ci sentiamo in diritto di scovare tutti i difetti possibili immaginabili nelle altre persone e ci dilettiamo a sentenziare, giudicare, condannare.

Se ci pensi… il modo in cui trattiamo il prossimo non è proprio il riflesso degli insegnamenti di Gesù… “Ama il tuo prossimo come te stesso”… e questo è perché vediamo le cose da un punto di vista limitato… generato dal modo in cui abbiamo imparato a pensare/immaginare…

Ho riflettuto molto su questi temi visto che anche io sono cresciuto in questo modo.

Mi è sempre stato molto più facile vedere il buio nelle persone, piuttosto che vedere la loro luce... ovviamente perché negli altri ci rispecchiamo... ed essendomi io stesso allontanato dalla mia luce interiore ero molto miope sotto questi aspetti. Poi, certo, v’è anche da sottolineare che vi sono delle persone che hanno scelto l’oscurità, votate al male, ma questo non è il caso per la maggior parte delle persone.

La loro luce può essere fioca. La loro personalità deviata… ma questo riguarda il loro cammino evolutivo e la loro crescita… e se noi, invece di aiutarli, ci improvvisiamo come Supremo Giudice della Corte del Giudizio e della Condanna, beh, non faremo loro un grande Servizio... ma andremo a nutrire l'esatto opposto.

In realtà, nessuno di noi è “cattivo” per sua natura…

…Inconsapevole sì… ma non “maligno”… (anche se oggi, nel 21 esimo secolo, certi esperti del vecchio difendono ancora l'idea medievale del cattivo lattante...)

Di seguito il pezzo che ho letto l’altra sera, che mi ha fatto sorridere per la questione dei binari, tratto dal libro di Wallace Wattles:

Devi imparare a guardare gli uomini e le donne non come corpi corrotti ma come esseri perfetti sulla via della completezza.

Non ci sono persone ‘cattive’ o ‘malvagie’. Un treno che traina un carico pesante è perfetto nel suo genere e questo è bene. Il potere del motore, con cui si muove, è una cosa buona.

Lasciare che un binario deviato faccia slittare la locomotiva in un fosso, non la fa diventare cattiva o malvagia: è una validissima locomotiva ma fuori dai binari. Il potere del motore che l’ha condotta nel fosso e l’ha distrutta non è malvagio, è un potere perfetto.

Quindi non è male ciò che viene applicato in maniera errata o che improvvisamente finisce fuori posto. E non ci sono persone cattive, ci sono persone con un validissimo potere che deragliano, ma non meritano di essere condannate o punite.

Devono solo essere ricondotte sui binari giusti.

Ciò che non è completo ci appare spesso malvagio a causa del modo di pensare a cui siamo abituati. La radice di un bulbo che deve produrre un giglio bianco non è gradevole alla vista, la si potrebbe guardare con disgusto. Ma quanto saremmo sciocchi se ci mettessimo a giudicare il bullo per il suo aspetto sapendo del giglio che è dentro di lui!

La radice è perfetta nel suo genere. È un giglio perfetto ma incompleto e così dovremmo imparare a guardare l’uomo e la donna, a prescindere da quanto sgradevoli appaiano le loro manifestazioni esterne. Sono perfetti nella fase in cui sono, nell’attesa di diventare completi. Ecco, tutto è molto buono.

Non appena comprendiamo questo concetto e facciamo nostro il presente punto di vista, perdiamo ogni tendenza a cercare i difetti nelle persone, a giudicarle, criticarle o condannarle. Non operiamo più come coloro che recuperano le anime perdute, ma come coloro che vivono fra gli angeli, che lavorano per realizzare un paradiso glorioso. Siamo nati dallo Spirito e scorgiamo il regno di Dio. Non vediamo più gli uomini come alberi che camminano, la nostra visione è adesso completa. Non abbiamo niente da dire se non belle parole. Tutto è bene. Siamo una grandiosa e gloriosa umanità che si avvia alla completezza.

Ecco, questo non è facilissimo, proprio perché siamo nati e cresciuti in una società da cui abbiamo ereditato un certo modo di pensare… addirittura confondendo per scientifico quello che non è altro che un sistema di credenze disfunzionale.  E in questo mondo dove l'apparenza sembra contare più dell'essenza, dove conta più il selfie da pubblicare sui social media che il selfie mentale che ognuno di noi ha scattato interioremente risulta difficile guardare oltre le apparenze e cambiare le cose...

In molti chiedono a gran voce il cambiamento e sono ansiosi di migliorare le circostanze e la qualità della propria vita, ma parallelamente sono alquanto riluttutanti a cambiare una virgola in se stessi. Oltre a ciò, va anche detto che oggi vi è molta confusione. Nel campo della crescita personale, ad esempio, vi è un gran caos. Vengono diffusi molti falsi insegnamenti, e come conseguenza le persone non agiscono nel modo corretto e strategico, e dopo che i loro sforzi non vengono premiati da un vero cambiamento ritornano a essere governati dalle vecchie abitudini, più demotivati di prima.

È invece molto importante comprendere che è la nostra immaginazione che crea la realtà, e che tutto dipende da come ci relazioniamo con le nostre immagini mentali. Oltre a questo, è altresì basilare che ognuno di noi si assuma la più totale e assoluta responsabilità di se stesso, essendo un esempio e fonte di ispirazione anche per altri.

E questo non è qualche strampalato concetto di quei new agisti che si limitano a dire che bisogna pensare positivo e che non bisogna giudicare (intendendo quasi che gli altri non possano avere una loro opinione, o che non si può neppure fare una critica costruttiva), o quei filosofi moderni che sentenziano dall'alto della loro cattedra… ma di imparare nuovamente a relazionarci positivamente con noi stessi, con gli altri e con il mondo che ci circonda in modo nuovo.

Dobbiamo guardare il mondo con occhi diversi, e non più attraverso le lenti che ci hanno dato in dotazione crescendo.

Prova dunque, anche tu, a guardare il mondo come se tutto fosse perfetto, seppur non completo… e inizia a trattare le persone (i tuoi colleghi, i tuoi amici, i tuoi familiari, e tutti coloro che incontri) come delle grandi persone… e non come degli stupidi che non capiscono niente...

...e non dimenticarti di purificare l’immagine che hai di te e vederti anche tu come una persona grande, in costante evoluzione e crescita personale… Di vederti... di riconoscerti per ciò che sei e non per ciò che ti hanno fatto credere di essere!

Inizia semplicemente a cambiare il tuo modo di pensare e vedere le cose in relazione al mondo, agli altri, a te stesso… e vedrai i cambiamenti che questo comporta.

Aiutando gli altri a crescere, anche noi cresciamo...

In fondo, non siamo tutti sulla stessa barca?

Ehm, o forse meglio dire… sugli stessi binari?

 

"Il modo migliore per aiutare il prossimo è dare il meglio di sé." W. Wattles

 

I nostri schemi di comportamento non sono predeterminati e invariabili come la psicologia di un tempo ci spingeva a credere. Cambiando il nostro modo di pensare e relazionarci con le nostre immagini mentali possiamo cambiare vita. Questo manuale spiega come.

 

Photo by Siora Photography on unsplash

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