Il miracolo della vita non deve ridursi a un codice a barre

educazione leadership Dec 21, 2017

Bambini…

Come disse Dante, “Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.”

Il problema è che non ce ne rendiamo neanche conto.

In verità, non ci rendiamo più conto di nulla… Ci lasciamo vivere, come ipnotizzati dalla imperante mediocrità.

Qualche tempo fa, una sera sono rientrato da allenamento in tarda serata. Come da consuetudine ho portato il mio amico a quattro zampe Time a fare una passeggiata e mi sono fermato a guardare le stelle. Uno spettacolo meraviglioso. E mi sono detto che dovrei farlo più spesso, e assaporare questi momenti magici.

Fatto è che siamo sempre di fretta e perdiamo di vista troppe cose importanti.

Non guardiamo abbastanza il cielo e le stelle. I fiori li calpestiamo. E i bambini cerchiamo di farli crescere come vogliamo noi, imponendo il nostro mondo su di loro.

Perlomeno, questo è quello che oggi la nostra società fa.

Se ci pensi, oggi regna una poderosa ignoranza… anche su cosa significhi avere un figlio. Insomma, viviamo in un mondo che sembra proprio girare al contrario… a partire dal concepimento. Infatti, accogliere una nuova anima non significa solo dedicarsi a un piacevole scambio di fluidi, aspettare 9 mesi, e poi seguire i diktat dei vari esperti del vecchio e del marketing orchestrato dalle multinazionali, perpetrando gli stessi e identici errori di sempre, che sono oggi diventati la “normalità”...

... errare humanum est, perseverare autem diabolicum ...

Un bimbo non è mica un giocattolo o un bambolotto vuoto da riempire con tutte quelle fesserie che hanno inculcato in testa a noialtri… per renderlo docile, mansueto, obbidiente e conforme agli standard di quel totalitarismo camuffato da democrazia che cerca di imporre il pensiero comune e spingerci verso il baratro di quel sistema produci-consuma-crepa che ha fagocitato molti di noi…

O il miracolo della vita si riduce a un codice a barre?

Quel sistema che dal secolo scorso abbiamo messo davanti all’Uomo (ed all’Umanità) ci spinge verso il conformismo e l’artificialità...

Ad allontanarci da noi stessi, dalla nostra vera natura.

Ma noi non siamo qui per vivere una vita inutile e insensata.

Per questo dobbiamo ricordarci chi siamo in origine.

Ricorda: ogni bambino è un artista; ogni bambino è un leader.

Ognuno di noi viene al mondo per un’intenzione, per necessità di vocazione… però e purtroppo, da piccoli la nostra società non ci aiuta a trovare uno spazio per la nostra specifica vocazione nel mondo.

Al contrario, già da quando nasciamo, la nostra psicologia occidentale non ci considera degli esseri unici e irripetibili… ma ritiene che siamo una tabula rasa, un vuoto creativo da riempire con le nozioni della cultura dominante.

Il mondo, con le sue regole, i suoi divieti, i suoi tabù, i suoi limiti ci viene imposto.

La nostra libera espressione viene inibita, la nostra volontà personale annientata...

Veniamo così ammaestrati come dei cani, attraverso un sistema di punizioni e ricompense che ci porta a sviluppare una falsa immagine di noi stessi. Un senso di identità totalmente distorto che ci porta a vivere la vita sulle basi delle aspettative che famiglia e società nutrono nei nostri confronti, piuttosto che fare ciò per cui siamo nati, e che è per noi necessario compiere e realizzare.

Ma tutto questo può e deve cambiare.

Dobbiamo ricominciare a prenderci cura del nostro Paradiso, iniziando dalle stelle, dai fiori, dai bambini.

 

Photo by rawpixel on unsplash

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