Il problema nr. 1 della società (e dell'individuo) è il soffocamento della libera espressione

educazione genitorialità consapevole leadership Jun 27, 2017

Io sono fermamente convinto che le teorie dell’esperienza umana vadano completamente riviste, a partire dal concepimento, in modo tale da favorire la libera espressione dell’individuo e la realizzazione dell’immagine che ognuno porta nel cuore.

Il problema di fondo della società (e ovviamente dell’individuo) è che è andato perso il senso della vocazione. La libera espressione è soffocata dai condizionamenti, e se non rispondiamo alla nostra Chiamata e non facciamo ciò che è per noi necessario compiere e realizzare andremo incontro a una vita priva di significato e colma di rimpianti.

Questo è un tema che mi sta molto a cuore, in quanto non solo riguarda il mio vissuto ma è fondamentalmente il lavoro di una vita.

La mia storia inizia infatti da un’infanzia poco idilliaca, dove ho presto scoperto che non potevo essere liberamente ciò che ero.

Che così com’ero non andavo bene.

La mia percezione è stata quella di un mondo degli adulti privo di armonia, dove io non avevo alcun valore.

Non ero nessuno.

Da bambino, le mie circostanze mi hanno spinto ad interrogarmi sui motivi che spingono le persone a comportarsi in un certo modo.

Perché le persone si comportano così? Mi chiedevo, ed è proprio questa domanda che ha originato in me la fascinazione per la propaganda (sinonimo di pubbliche relazioni) ed è grazie a ciò che nella mia vita ho ricercato approfonditamente tematiche come leadership e marketing —influenza e persuasione, ho avuto modo di comprendere in modo approfondito il reale funzionamento della psiche ed ho potuto sviluppare dei metodi per la leadership e lo sviluppo del potenziale umano e una potente filosofia per riformulare la realtà come Imagosintesi.

All’età di sei anni non sapevo ancora che questa domanda era la stessa che aveva contribuito allo sviluppo delle pubbliche relazioni (sinonimo di propaganda moderna)… Pensandoci su, logicamente, questo è ovvio: più conosci le persone e le loro reazioni, e più efficace puoi essere nella persuasione.

Oggi, e con il senno di poi, penso che la propaganda sia la disciplina che merita più attenzione per tutti coloro che sono interessati alla psicologia e discipline affini (e anche alla nostra storia e alla nostra vita, in generale, visto che questo è lo strumento con cui è stata modellata la società moderna).

Haywood L. Childs, professore alla Princeton University, definisce la propaganda essere “l’attività di disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifici atteggiamenti azioni.”

Philip M. Taylor, professore alla University of Leeds, la considera il “conscio, metodico e pianificato utilizzo di tecniche di persuasione per raggiungere specifici obiettivi atti a beneficiare coloro che organizzano il processo.”

Per Edward L. Bernays, padrino della propaganda moderna, si trattava di uno sforzo deliberato e continuativo per creare o modellare gli eventi ed influenzare le relazioni del pubblico nei confronti di un’impresa, un’idea, un gruppo.

Io, personalmente, ritengo che propaganda sia dipingere vivide immagini nella testa della gente, con il fine di creare delle dissonanze cognitive che persuadono, volte a modificare il comportamento umano e plasmare il sistema mentale collettivo.

Bernays, nipote di Sigmund Freud, è stato una figura chiave nel modellare gli eventi che ci hanno portato alla società in cui viviamo oggi. Combinando le idee di suo zio con le ricerche sulla psicologia delle folle di Gustave Le Bon, Wilfred Trotter e altri, ha sviluppato delle potenti tecniche di persuasione che sono state calorosamente abbracciate dal business a partire dagli anni 1920 circa (il primo corso “ufficiale” di PR si è tenuto a New York, nel 1923).

Nel secolo scorso, discipline come la psicoanalisi e la propaganda si sono presto ramificate in tutti gli ambiti, come il marketing, la pubblicità, la politica, et cetera…

La premessa errata (basata sul pensiero freudiano) che l’essere umano è esclusivamente dominato da forze inconsce, aggressive, primitive ed è in realtà malvagio nel suo essere più intimo, ha portato allo sviluppo di svariate strategie per manipolare le opinioni e le abitudini delle masse.

L’intento era quello di impedire alla vera natura dell’essere umano di manifestarsi liberamente, e dunque far sì che l’individuo si adattasse alle norme della società e non mettesse mai la realtà in discussione. Questa era la via per la felicità, sostenevano i promotori di questa idea fra cui Ann, la figlia di Freud.

Wilhelm Reich, psichiatra e psicoanalista austriaco, un tempo allievo di Sigmund Freud, sosteneva invece un’idea diametralmente opposta di quella del suo maestro, secondo cui le forze inconsce dovevano essere controllate in quanto l’essere umano è governato dai suoi impulsi bestiali, aggressivi e primitivi. Stando a quanto professava Reich, molti difetti della personalità sono invece il risultato del proibizionismo e della repressione, che non permettono la libera espressione dell’individuo.

Secondo la sua visione, al di là della superficie e dell’incoscienza freudiana si trova un nucleo biologico positivo e luminoso, e la maggior parte dei problemi deriva proprio dal blocco della libera espressione e dall’impossibilità di manifestare e realizzare la propria vera essenza (e questo pensiero mi trova perfettamente allineato, anche per esperienza personale!).

Nel corso della mia esperienza quel che ho compreso è che la vera causa di tutti i nostri drammi e problemi risiede nel nostro modo di pensare, e soprattutto nelle false credenze e convinzioni che abbiamo, sopratutto su noi stessi e sul nostro potenziale. In altre parole, la vera causa dei nostri problemi riguarda le storie che ci raccontiamo e si traduce nella falsa immagine che abbiamo di noi stessi!

Questa immagine distorta è intimamente legata a quella “corazza” che inizia a formarsi già nella prima infanzia come risposta del bambino ai limiti che gli vengono posti e che limita poi la sua libertà e felicità anche in età adulta (questa corazza che ci imprigiona corrisponde alla falsa immagine che abbiamo di noi stessi, ad una condotta di vita appesantita dalle abitudini controproducenti e depotenzianti).

Detto in altri termini, la nostra immagine innata, ovvero ciò che siamo veramente nel nostro cuore, viene letteralmente soffocata da una pseudo immagine, falsa e menzognera, che rispecchia esattamente il processo di inculturazione e massificazione caratteristico della contemporaneità e di una società che a parole sfoggia gli abiti della democrazia ma di fatto, sotto le vesti, cela una natura totalitaria ed assolutista.

Se ci pensi, al giorno d’oggi ancora non permettiamo ai bambini di essere ciò che sono. A causa delle premesse errate sulla natura umana e del fatto che continuiamo a basarci su delle vecchie teorie dell’esperienza umana, obblighiamo i bambini a conformarsi ai dettami, alle tradizioni, alle regole, ai divieti, ai tabù ed agli stereotipi della società in base al nostro sistema di credenze. È proprio in questo modo, attraverso l'educazione, che la vera essenza dell’individuo viene soggiogata da una falsa immagine che prende il suo posto, e che riflette una società che ha perso la bussola.

Perciò, quel che siamo chiamati a fare è 1. liberarci dei nostri condizionamenti per poter finalmente realizzare chi siamo e quello che veramente vuole il nostro cuore e 2. permettere ai bambini di manifestare liberamente ciò che sono e non condizionarli in alcun modo!

Credo sia oggi fondamentale partire dal presupposto che ogni persona è un individuo unico e irripetibile e che sia necessario spingerci oltre la limitatezza dei vecchi schemi di pensiero e delle vecchie credenze e guardare all’Esistenza con occhi nuovi.

In altre parole, partire dal presupposto che ciascuna persona viene al mondo per un’intenzione — per necessità di vocazione.

Noi tutti, nessuno escluso, abbiamo necessità di trovare un posto nel mondo alla nostra specifica vocazione e funzionare intenzionalmente per realizzare l'immagine che portiamo dentro di noi, ed è solo nella nostra libera espressione e nel realizzare la nostra immagine innata, o immagine del Cuore, che siamo liberi di essere.

Un suggerimento?

Segui l'immagine che porti nel tuo cuore.

 

PS. I nostri schemi di comportamento non sono predeterminati e invariabili come la psicologia di un tempo ci spingeva a credere. Cambiando l'immagine che abbiamo di noi stessi, le nostre abitudini e il nostro modo di pensare e relazionarci con le nostre immagini mentali possiamo cambiare vita. Questo manuale spiega come.

 

 
Photo by Simon Zhu on unsplash
 
Iscriviti alla mia newsletter!

Subscribe to receive strategies and tactics to level up your skills, Iscriviti per ricevere strategie e tattiche per migliorare le tue abilità.