In ciascuna persona è racchiusa un’immagine divina

imagosintesi leadership Jun 26, 2017

Voglio che riusciamo a vedere come ciò che fanno i bambini abbia a che fare con la necessità di trovare un posto alla propria specifica vocazione in questo mondo. I bambini cercano di vivere due vite contemporaneamente: la vita con la quale sono nati e quella del luogo e delle persone in mezzo a cui sono nati.”

Questo pensiero di James Hillman racchiude un aspetto molto profondo della nostra esistenza che troppo spesso sottovalutiamo, o che forse… abbiamo dimenticato!

Ovvero, che ognuno di noi nasce per un’intenzione —per necessità di vocazione.

Purtroppo, molti si sono arenati nelle sabbie mobili del pensiero comportamentista e oggi è ancora comune pensare che non vi sia vita psichica nel feto, che i bambini siano una sorta di tabula rasa… privi di volontà propria… un vuoto creativo da riempire con le nozioni della cultura dominante e che vadano “fatti crescere”… come fossero dei pomodori! (il termine riporta infatti all'agricoltura. Prima di allora, diecimila anni fa, i nostri antentati cacciatori-raccoglitori molto probabilmente non usavano gli stessi termini, e infatti l'educazione era qualcosa di molto diverso).

Così, nel processo di inculturazione non aiutiamo i bambini a crescere, crescendo insieme a loro. Non li sopportiamo nella loro libera espressione e nella loro necessità di trovare un posto alla loro specifica vocazione.

Al contrario, li facciamo crescere come vogliamo noi.

Non spieghiamo loro le regole del gioco della vita con cui stiamo giocando, incitandoli a migliorarle.

Li obblighiamo invece ad essere come noi, livellando la loro coscienza ad uno standard preconfezionato.

Così, crescendo inseguiamo una versione del successo che abbiamo acquisito dal mondo intorno a noi, e come dei desideri ambulanti soffochiamo il sogno nel nostro Cuore —la nostra immagine del Cuore.



Ci troviamo quindi a essere insoddisfatti. Infelici. A fare quello che dobbiamo, piuttosto che ciò che è necessario. 

Ma non solo… mentiamo a noi stessi dicendoci che un giorno cambieremo.

Che un giorno potremo fare quel che davvero vogliamo.

Che un giorno saremo felici.

Ma quel giorno non arriva mai.

 L’ardimento lascia spazio alla codardia. Al conformismo di una vita piatta.

Cerchiamo quindi di medicare l’ombra di noi stessi con tutti i rimedi possibili.

Fuggiamo in un gioco di apparenze artificiale e fasullo, per mostrare ciò che in realtà non siamo.

Siamo superficiali e artificiali.

Preferiamo rassicuranti bugie alla scomoda verità.

Ovvero, che abbiamo tradito noi stessi e stiamo sprecando il dono più meraviglioso di tutti: la nostra vita.

La buona notizia è che cambiare è possibile!

I nostri schemi di comportamento non sono predeterminati e invariabili come la psicologia di un tempo ci spingeva a credere. Cambiando l'immagine che abbiamo di noi stessi, le nostre abitudini e il nostro modo di pensare e relazionarci con le nostre immagini mentali possiamo cambiare vita.

(questo manuale spiega come).

 

Photo by Tyler Nix on unsplash

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