I bambini vengono educati da ciò che tu sei

educazione formazione leadership Jan 15, 2018

Come disse Joseph-Antoine-René Joubert, "i giovani hanno più bisogno di esempi che di critiche" e, per far eco allo psichiatra svizzero Carl Gustav Jung, "i bambini vengono educati da quello che gli adulti sono e non dai loro discorsi."

Gli errori commessi dalle vecchie generazioni li possiamo notare sempre più nitidamente, non solo rivolgendo lo sguardo a noi stessi, ma soprattutto con l’arrivo dei Millennials sul posto di lavoro. Si tratta di ragazzi abituati alla gratificazione immediata, a volere avere tutto e subito. Nativi digitali che si scontrano con la realtà di un mondo che non funziona esattamente come sono stati abituati. Giovani adulti a cui è stato inculcato in testa che i traguardi da raggiungere per “essere qualcuno” sono ricchezza materiale e potere sociale. Sbarbatelli con una bassa autostima che poco sanno della loro vocazione (in quanto abbandonati all’ipnosi della TV dai loro genitori e bistrattati dalla non-presenza degli stessi), malamente formati da una scuola gestita da dinosauri (totalmente impreparati nella didattica), e completamente allo sbaraglio fra il mondo reale e quello di una realtà sempre più virtuale (nella quale rischiano di affogare, non avendo nessuno insegnato loro come navigare sul mare del web senza affondare).

Spesso ci si dimentica quanto è importante essere dei genitori consapevoli.

Per quanto riguarda l’educazione, è fondamentale sviluppare il potenziale di ogni singolo bambino. Se è per questo, già nell’infanzia si possono cogliere i segni della propria vocazione. I bambini non vanno condizionati. Vanno supportati in qualsiasi modo a trovare la loro vocazione ed occupare il loro spazio nel mondo. Certo, le regole vanno seguite, ma non deve essere loro imposto di conformarsi al sistema che ha fagocitato noi tutti.

Dobbiamo permettere loro di essere ciò che sono, e non contaminarli imponendo censure, repressioni, divieti e tabù. Dobbiamo aiutarli a sviluppare il coraggio, l’audacia, la leadership e tutte le qualità necessarie in questa nuova economia, non dare loro in eredità le nostre preoccupazioni, i nostri dubbi e le nostre paure.

Altrimenti, se continuiamo a fare come abbiamo fatto sinora null’altro faremo che andare avanti a ripetere gli stessi errori di sempre. I bambini cresceranno attraverso un sistema di punizioni e ricompense che farà loro dimenticare chi sono veramente, a favore delle aspettative altrui e di una falsa immagine: una visione totalmente distorta di se stessi e del mondo che li circonda.

In fondo, questo è soprattutto un problema che riguarda la psicologia che abbiamo abbracciato. Una psicologia tradizionale che – sinora incapace di comprendere a fondo la natura umana – etichetta, diagnostica e categorizza a scapito della preziosa unicità di ogni essere umano; quando invece, come sottolineò lo psicologo statunitense James Hillman, "certe disfunzioni psichiche andrebbero localizzate nella disfunzionale visione del mondo che pretende di giudicarle."

Ad ogni modo, oltre a tutte le problematiche della crescita e della psicologia dello sviluppo, v’è anche da dire che oggi ci troviamo in un mondo che va sempre più di fretta. Un mondo nuovo, se paragonato a trent’anni fa. Un mondo dove l’incredibile sviluppo a livello tecnologico corrisponde ad una maestosa regressione a livello spirituale. I giovani adolescenti non sono stati educati a relazionarsi con sé stessi, con gli altri, con la tecnologia, con lo stressi, con le loro emozioni e via discorrendo. Questo perché il mondo degli adulti, fra genitori e maestri di scuola, è totalmente impreparato sul fenomeno tech e, molto spesso, anche su tutte le altre tematiche.

Essenzialmente, si forma un circolo vizioso che ricorda un cane che si morde la coda. I genitori, spesso inconsapevoli, non si curano abbastanza dei figli, o comunque non sono adeguatamente formati per soddisfare i bisogni delle nuove anime che vengono al mondo e che crescono in un’economia decisamente molto diversa da quella in cui sono cresciuti mamma e papà. Il medesimo discorso è applicabile ai docenti delle scuole, che non godono di una formazione adeguata che possa fornire loro un bagaglio pedagogico e psicologico più ampio per confrontarsi con le problematiche relazionate alla personalità dei ragazzi d’oggi: dei nativi digitali. Come conseguenza, genitori e maestri di scuola non riescono a gestire la situazione in modo ottimale, considerando i giovani “fuori controllo” e ricorrendo spesso (e purtroppo!) a metodi coercitivi o trattamenti farmacologici che distruggono l’integrità dell’individuo e ne opacizzano la brillantezza interiore.

PS. I bambini vengono educati da ciò che tu sei. Come si usa dire: sii tu il leader che hai sempre sperato di avere.

 

* Testo tratto dal mio libro Leadership XXI (leggi l'estratto del libro su questo link)

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