L'idea centrale che hai di te

formazione leadership Feb 23, 2018

Domanda: sei come vuoi essere o come vogliono gli altri?

(…e, nel caso tu abbia figli, stai permettendo loro di essere ciò che sono oppure stai in qualche modo interferendo e imponendo la tua volontà?)

È importante comprendere che noi tutti abbiamo un’immagine di noi stessi. Insomma, ci vediamo in un determinato modo… abbiamo una certa teoria di noi stessi, un’opinione…

Ed è proprio questa immagine che governa tutta la nostra vita!

Il problema è che vi è una enorme differenza fra quella che è la nostra immagine innata (ciò che siamo veramente) e quel che crediamo invece di essere (la falsa immagine che abbiamo di noi stessi).

Funziona in questo modo: nel corso della nostra vita abbiamo imparato a proiettare delle immagini di noi stessi sulle basi delle aspettative degli altri.

Abbiamo barattato la nostra integrità per compiacere gli altri, nella speranza di essere accettati, di sentirci al sicuro, di appartenere (il bisogno di sicurezza è un bisogno basilare, è per quanto riguarda l’appartenenza, abbiamo un bisogno innato di “far parte” e di essere accettati). Per soddisfare questi nostri innati bisogni abbiamo abbracciato i condizionamenti del mondo che ci circondava. Non essendoci concessi il permesso di essere liberi di essere ciò che siamo, siamo diventati oltremodo bravi a fingere di essere, piuttosto che essere. Tanto bravi da esserci dimenticati chi siamo veramente. E da qui sono nate delle relazioni distorte e spesso disfunzionali, con noi stessi e con gli altri.

(Semplicemente, siamo scesi a compromesso con le aspettative degli altri… e il fatto che il rimpianto più comune delle persone in punto di morte sia proprio quello di non aver avuto il coraggio di vivere la vita come avrebbero voluto, ma di essere invece scesi a compromesso con le aspettative degli altri la dice veramente lunga…).

Ma come funziona questo meccanismo?

Molto semplice: creiamo e modelliamo l'immagine di noi stessi sulle basi di ciò che gli altri vogliono da noi. A questo proposito, dobbiamo tener presente che sin dalla culla ci viene richiesto di rinunciare a noi stessi. La nostra volontà viene letteralmente stroncata (come insegna la vecchia ideologia pedagogica) vale a dire che dobbiamo imparare a seguire altri e non noi stessi.

Da bambini non siamo liberi di essere/divenire ciò che siamo. Veniamo addomesticati attraverso un sistema di punizioni e ricompense... educati all'obbedienza, a essere come gli altri vogliono. In più, oltre a questo, quel che gli altri ci dicono (in generale, come si comportano con noi), entra a far parte della teoria che formuliamo su noi stessi… (ed è proprio per questo motivo che bisogna fare davvero molta, anzi moltissima, attenzione a come ci rivolgiamo… a come interagiamo con i bambini!).

Ogni giorno, noto queste sfaccettature dell’esperienza umana con i miei figli. Sin dalle prime settimane di vita, abbiamo osservato come sono molto attenti alle nostre reazioni, al nostro comportamento, alla nostra condotta.

Da piccoli assorbono tutto, come delle spugne. Osservano le nostre reazioni con moltissima attenzione, modellando il loro comportamento di conseguenza...

È così per tutti i bimbi.

Sono davvero come creta nelle nostre mani e quel che facciamo e siamo ha una notevole influenza su di loro…

Quel che sto cercando di dire è che purtroppo le vecchie generazioni si sono imposte sui bambini, plasmandoli (o forse meglio dire: plasmandoci) a loro piacimento... Molti lo fanno ancora oggi, complice una vecchia pedagogia/psicologia e modelli educativi ormai obsoleti che abbiamo abbracciato e che fatichiamo a mettere in discussione… quella psicologia intrisa di un'ideologia pedagogica vetusta che considera i bambini non come grandiosi esseri unici e irripetibili che vengono al mondo con il loro prezioso bagaglio di doni e talenti da realizzare… ma come una tabula rasa… un vuoto creativo da riempire con le nozioni della cultura dominante…

Beh, lo possiamo vedere tutti, no?

Viviamo in un mondo dalla visione prettamente adultocentrica che non vede i bambini come bambini… ma come dei “non-ancora-adulti”…

Diciamolo chiaramente: il bambino non è visto come un dono prezioso, ma come un limite… un impedimento… un sacrificio… una rottura di scatole che intralcia i piani della propria egoistica vita…

E questo è davvero un gran peccato…

…ed è alla base di una miriade di problemi a livello individuale e collettivo…

Ma torniamo all’immagine che abbiamo di noi stessi…

Allora, se io genitore (e poi anche i maestri di scuola… e la società intera) permetto al bambino di essere ciò che è e di costruire la sua vita attraverso le sue scelte, aiutandolo a trovare uno spazio nel mondo alla sua specifica vocazione e facilitandolo nello sviluppo delle sue potenzialità contribuirò alla realizzazione di ciò che veramente è, della sua vera natura, della sua immagine divina.

Al contrario, se io (da Padre-padrone, o Madre-controllore) interferisco e impongo la mia volontà sulla sua (non dimentichiamo una cosa importantissima: il bambino ha una sua volontà personale!) influenzerò la sua vita e contribuirò alla creazione di una falsa immagine di se stesso… alienandolo, e allontanandolo sempre più dalla sua vera natura e dai desideri del suo cuore.

In tal caso, il bambino cercherà di soddisfare le mie aspettative e inizierà a proiettare una falsa immagine di sé, dimenticandosi pian piano di qual è il suo vero volto… sino a scordarlo completamente.

Se riflettiamo su tutti questi aspetti, possiamo tranquillamente notare come la cultura in cui siamo nati e cresciuti non favorisce lo sviluppo della persona e la libera espressione…

No, da bambini dobbiamo imparare a sottostare all’autorità (del papà, della mamma, del maestro di scuola, della politica, della religione, del marketing e della propaganda...).

Il mondo ci è imposto, e quando cresciamo in un ambiente dove non possiamo godere di autonomia personale, e tutto il tempo ci viene detto come dobbiamo essere e cosa dobbiamo fare, perdiamo il contatto con la nostra parte più profonda e intima.

Questo è il vero problema della società: ci siamo dimenticati chi siamo veramente.

...e si tratta di un grosso problema, di proporzioni globali, che affligge l’Umanità intera...

Oggi, purtroppo, e questo non è un mistero, molti non vivono che per conformarsi al giudizio e alle aspettative altrui…

E questo dipende dall’immagine che abbiamo di noi stessi, che è essenzialmente un ritratto mentale. Un selfie che abbiamo scattato di noi stessi interiormente. Si tratta di un’immagine che abbiamo creato, nata sulle basi della nostra interpretazione e delle conclusioni che abbiamo tratto in relazione alle nostre esperienze.

In altre parole, è la nostra idea, la nostra opinione personale del “tipo di persona che siamo”, che è poi il risultato di quello che abbiamo sperimentato nella nostra vita.

Il modo in cui ci vediamo, il modo in cui pensiamo di noi stessi, e la nostra attitudine nei nostri confronti (il nostro atteggiamento mentale verso noi stessi) derivano perlopiù dalla nostra reazione a quello che sono stati i nostri genitori, familiari, maestri di scuola e l’ambiente in cui siamo nati e cresciuti…

Ed è proprio qui che bisogna portare il nostro sguardo… prestando la dovuta cura alle interazioni con i bambini, senza alcuna necessità di soffocare la loro libera espressione (reprimendola/opprimendola) e imponendosi… (fondamentalmente, si tratta della sistematica repressione pedagogica, morale, sociale della volontà).

Se è permesso loro il libero arbitrio sceglieranno quel che è meglio per loro, prendendo dall’ambiente ciò che necessitano e imparando nel modo più giusto per loro.

Attraverso il sistema di punizioni e ricompense (o metodo del bastone e della carota), invece, cresceranno con una immagine totalmente distorta di se stessi, che influirà molto negativamente su tutta la loro vita.

Questo è ovvio. Infatti, tutto dipende dal nostro modo di pensare e dall’immagine che noi abbiamo di noi stessi. Dunque, se abbiamo un’idea centrale di noi stessi poco positiva la nostra vita ne sarà largamente influenzata.

Per questo Wallace Wattles scrisse “Non lasciare che gli altri decidano cosa devi essere. Diventa ciò che senti di voler essere.”

Questo è davvero molto importante.

Lo scrittore statunitense, citando Emerson, già cent’anni fa ci insegnò che esiste un’idea centrale di noi stessi… “in base alla quale tutti i fatti della vita sono disposti e classificati.”

Per cambiare le nostre circostanze il suo messaggio era questo:

Modifica quest’idea e modificherai la disposizione e le classificazione delle circostanze della vita. Tu sei ciò che sei perché pensi in un determinato modo.

Se ti vedi come un incapace, cosa pensi di poter realizzare nella tua vita?

Se ti vedi come una persona che non combinerà mai nulla di buono, pensi che farai grandi cose?

Questi sono dei semplicissimi esempi per farti capire che l’immagine che abbiamo di noi stessi influisce prepotentemente sulla nostra condotta. Al punto tale da governare la nostra vita. Infatti, non ci comporteremo mai in contraddittorio rispetto all’immagine che abbiamo di noi stessi…

Ogni cosa nel nostro vissuto ha contribuito a plasmare ciò che siamo oggi. Siamo ciò che crediamo di essere, ma ciò in cui crediamo non è necessariamente vero.

Per questo, è fondamentale che superi il tuo vecchio modo di pensare e inizi delle nuove abitudini…

Le due cose vanno di pari passo.

È la concezione di noi stessi che va cambiata e quel che proiettiamo davanti a noi.

Anche qui, Wattles aveva ben compreso questo meccanismo:

“(…) la tua posizione nella vita, compreso il tuo ambiente materiale, è determinata dalla tua forma-pensiero. Quando la crei, si manifesterà di certo anche una realtà corrispondente. Se ti consideri un’incapace, vedrai l’ambiente circostante povero e meschino. Se non pensi bene di te stesso, di sicuro ti circonderai di miseria e degrado. Questi pensieri, se li formuli abitualmente, diventano forme invisibili nella materia mentale circostante. E rimarranno tenacemente con te. Al momento giusto, grazie all’azione dell’energia creativa eterna, le invisibili forme-pensiero si trasformeranno in materia visibile. Sarai perciò circondato dei tuoi pensieri, diventati finalmente materia e realtà.

La soluzione?

Devi creare un’elevata immagine di te stesso, trasformare questa forma-pensiero in realtà e manifestarla nelle tue azioni, per compiere ogni cosa nel migliore dei modi. Colui che raggiunge il corretto punto di vista, idealizza se stesso come grande, e che compie ogni sua azione come manifestazione del suo ideale, raggiunge la grandezza. Ogni cosa che lui farà sarà grande.

 


In questo post ho pensato di esporre alcuni importanti concetti in modo semplice e facilmente comprensibile, ma non in modo esaustivo. Se vuoi saperne di più sull’argomento, nel mio libro Imagosintesi trovi questi temi trattati molto più in profondità. Leggi l’estratto del libro e ordina la tua copia su questo link!

 

Photo credit by JC Gellidon on unsplash

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