La leadership inizia dai genitori

educazione formazione genitorialità consapevole leadership Feb 17, 2018

Sei una mamma o un papà? Automaticamente, ti viene data la responsabilità della leadership.

Il problema è che oggi vi è una grandissima carenza di leadership autentica! E questo grosso problema è alla base del disagio dilagante che si espande a macchia d’olio nella nostra società moderna.

Per prima cosa, è necessario sottolineare che la leadership non ha nulla a che fare con titoli, status, autorità, con il lavoro che hai scelto di fare, con la grandezza del tuo ufficio, con il tuo conto in banca. Non è neanche una questione genetica e non dipende dal tuo DNA.

Non è un privilegio di pochi, come CEO o Capi di Stato o politici…

È un dovere, una responsabilità di tutti.

Molto semplicemente, ognuno può essere un leader…

E non dobbiamo confondere la leadership con il management o con l’autorità che una certa posizione conferisce.

Pensi forse che i politici che vedi in televisione e che i media chiamano leader lo siano davvero?

Pensi che il famigerato capo al lavoro che umilia i suoi dipendenti sia un autentico leader?

No, non è così.

Queste persone abusano dell’autorità loro conferita dalla posizione che attualmente ricoprono ma non avrebbero nessun seguito altrimenti...

Anzi, per dirla tutta... meraviglia che vi siano ancora persone che li ascoltano...

...e ti prego…

...non mi venire a dire che riponi ancora della fiducia in tutti coloro che blaterano promesse a vanvera ma neanche sanno cosa stanno facendo (a parte i loro interessi) o in qualcuno che sul posto di lavoro sbraita le sue frustrazioni addosso agli altri tutto il giorno...

Comunque, il punto è questo: oggi vi è una notevole carenza di vera leadership a livello globale.

Nessuno si prende le proprie responsabilità, o perlomeno pochi lo fanno…

Ma qui non dobbiamo guardare solo in alto… in quanto il vecchio modello di leadership è obsoleto.

Il modello verticistico di comando e controllo non è più funzionale e non risponde ai bisogni della nuova economia. Non si tratta più di fossilizzarsi nel vecchio paradigma strutturalista e posizionale della leadership tradizionale (quel modello ormai vetusto basato su potere e status); oppure irrigidirsi sull’ideologia che ruota attorno all’eroismo del leader solitario, ma di una nuova leadership adatta al XXI secolo.

Se per questo, anche nelle forze armate (da cui deriva il vecchio modello di leadership) assistiamo oggi ad un notevole processo di rinnovamento rispetto ad una tradizione organizzativa secolare. Le sfide del XXI secolo (globalizzazione, nuovi scenari operativi, professionalizzazione, inserimento delle donne, et cetera) richiedono infatti una nuova leadership, adatta alle nuove necessità, del presente e del futuro, anche nell’esercito.

Anche nelle aziende, la cui struttura si sta giocoforza appiattendo per far fronte alle sfide proposte dalla nuova economia, le cose stanno cambiando… anche se alle nostre latitudini il cambiamento è un po’ più lento… ed è ancora molto comune trovare delle imprese che sono strutturate in stile “one-man-company”.

Ma questo che c’entra con genitori e figli?

Fondamentalmente, si tratta dello stesso e medesimo discorso.

Anche se la conduzione di una nazione, di un team, la politica o il business in generale non fanno parte della tua vita e dei tuoi programmi, la leadership ti riguarda perché vi è sempre e comunque una persona che devi condurre verso la sua realizzazione personale: te stesso! (fondamentalmente, leadership è condurre se stessi verso la propria auto-realizzazione e influenzare positivamente il cambiamento attraverso l’esempio e l’ispirazione).

In questo caso, come possiamo vedere anche a occhio nudo, molti oggi rifuggono alle responsabilità e prediligono incarnare il ruolo della vittima piuttosto che quello del leader… Ma anche qui vi è un motivo… e questo motivo riguarda come cresciamo… o forse meglio dire veniamo "educati" (o forse sarebbe più appropriato dire: addomesticati).

Come detto, il vecchio modello di leadership è obsoleto… anche per quanto riguarda la famiglia. Non si tratta più di essere un padre-padrone, una mamma iper-controllore, o comunque dei genitori che impongono il loro diktat sui figli. I bambini non sono da “far-crescere-come-dico-e-voglio-io” imponendo la propria volontà su di loro…

Imporre la propria volontà è sempre scorretto (la propria volontà va esercitata solo su se stessi).

E qui bisogna sfatare le premesse psicologiche errate stilate dalla psicologia tradizionale (proprio ieri sera ho visto il film A dangerous method, che consiglio agli interessati, invitandoli a voltare pagina e fare qualche passo avanti, da quella vecchia psicologia che gode ancora di una certa influenza) per cui i bambini sono una sorta di tabula rasa, un vuoto da riempire con le nozioni della cultura dominante… Infatti, questo è un gravissimo errore che porta i genitori (e la società in generale, che è poi la famiglia della famiglia) a imporre il proprio mondo e la propria volontà sui fanciulli… sconnettendoli da se stessi.

Crescendo in questo modo il bambino diventerà sicuramente una vittima.

Non un leader.

Ma in fondo, non è questo che la nostra società moderna vuole?

A me pare di sì. Basta vedere come è impostato il percorso formativo. Nulla è cambiato dagli inizi del secolo scorso. I bambini devono essere trasformati in lavoratori a basso costo e obbedienti, in bravi cittadini che accettano senza obiezioni l'ideale generale. Per diversi anni vengono istruiti in questo modo. Non devono pensare in modo critico e indipendente. Assolutamente non immaginare in un modo diverso da quello imposto. La loro creatività viene letteralmente soffocata. Devono stare zitti. Stare seduti per lunghi periodi di tempo (spesso facendo qualcosa di assolutamente noioso che non li interessa per niente). Devono seguire gli ordini. Chiedere sempre il permesso… anche per andare in bagno a fare i bisogni.

Ma fermiamoci e riflettiamo un po’… la scuola moderna, ad esempio non è stata inventata per supportare i bambini a trovare un posto nel mondo alla loro specifica vocazione e aiutarli a realizzare il loro potenziale… no… è stata creata per partorire diligenti soldatini che sono pronti per andare a lavorare in fabbrica… dove devono fare un lavoro ripetitivo e monotono, stare seduti per lunghi periodi (senza neanche poter andare in bagno in molti casi), dove di certo non fanno un lavoro creativo, dove non devono mettere l’autorità in discussione et cetera et cetera (la scuola che tutti conosciamo è nata come investimento per il nostro futuro economico, sulle basi dell'economia industrializzata).

E a casa?

Fra le mura di molte economie domestiche non funziona ancora così?

Stai zitto. Non disturbare. Non rompere... e cose del genere...

Oppure, i bambini vengono letteralmente abbandonati a se stessi, spesso davanti a uno schermo che provvederà alla loro "educazione" al posto dei tanti genitori che sono troppo impegnati con il loro egoismo per avere tempo (e soprattutto presenza!) da dedicare ai propri pargoli.

Ma è davvero questo che vogliamo per i nostri figli?

Trasformarli in piccoli automi incapaci di pensiero indipendente e immaginazione creativa (e dunque impedire loro di creare la propria realtà di vita)?

Permettere che crescano ipnotizzati dalla TV o da Internet senza che neanche sappiamo cosa guardano/fanno tutte quelle ore dinnanzi a questi mezzi di comunicazione?

Purtroppo, questi sono in risultati se continuiamo a perseverare su questa via.

Come detto, c’è sempre una persona che noi dobbiamo condurre… e si tratta di noi stessi…

Noi (genitori, in primis) dobbiamo essere leader di noi stessi…

Questa è la prima cosa.

Come può se no condurre gli altri, colui che non sa condurre se stesso?

E se questa responsabilità può essere sfuggita… quando si hanno dei figli non è più così.

Quando diventi mamma o papà sei automaticamente un leader e ti devi assumere la responsabilità di ciò che fai… e soprattutto, di ciò che sei.

In fondo, la leadership è proprio questo. Non è sfoderare l’autorità della propria posizione (in questo caso di genitore), comandare, dirigere e dare ordini. Anche se noi siamo cresciuti in questo modo, questa non è leadership autentica.

La vera leadership è condurre.

È essere un esempio, una guida che aiuta gli altri a crescere, a sviluppare le proprie potenzialità, a diventare dei leader.

È facilitare lo sviluppo del potenziale umano, non castrarlo.

Oggi viviamo invece ancora sottomessi a un sistema che castra i bambini della loro immaginazione, della loro creatività, del coraggio, dell’audacia e di tutto il loro potenziale e poi si permette pure di criticare le nuove generazioni per la loro condotta.

È forse leadership questa?

È forse educazione?

Come disse Joseph-Antoine-René Joubert, “I giovani hanno più bisogno di esempi che di critiche” e, per far eco allo psichiatra svizzero Carl Gustav Jung, I bambini vengono educati da quello che gli adulti sono e non dai loro discorsi.”

Detto questo… oggi non c’è da aspettare che arrivi qualche leader eroico e spavaldo a tenderti la mano.

Ognuno deve mostrare doti di leadership, soprattutto chi ha a che fare con i bambini.

Pertanto, se sei mamma o papà… (ma anche se non lo sei)… sii tu il leader che hai sempre sperato di avere. I bambini non vanno fatti crescere. Dobbiamo crescere anche noi, insieme a loro. Come scrisse Aldous Huxley: "Datemi genitori migliori e vi darò un mondo migliore."

 

“Il mondo cambia con il proprio esempio, non con la propria opinione.” Paulo Coelho

 

 

La società moderna non insegna ai bambini a pensare... ma a cosa pensare! Il risultato lo si può vedere a occhio nudo. L'intento di questo libro è dunque quello di spiegare, in modo semplice e facilmente comprensibile i meccanismi del pensiero e condividere delle efficaci strategie e tecniche per poter utilizzare al meglio questo favoloso strumento; contribuendo così al percorso evolutivo del lettore verso la realizzazione del sogno che porta nel cuore: della propria immagine divina. È dedicato ai Millennials, ai bambini di ogni età… e ovviamente a tutti i genitori, che sono invitati a insegnare l'arte di pensare bene ai loro figli (leggi l'estratto su questo link).

 

Photo by Liane Metzier on unsplash

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