[LAVORO] Ai giovani: NON aspettare che qualcuno ti scelga!

educazione formazione leadership Jul 21, 2017

Recentemente, sui media locali ho letto la storia di Giulia.

Ragazza trentenne, laureata in marketing e comunicazione con ottimi voti, parla quattro lingue (italiano, inglese, francese, tedesco)… che aspetta di essere scelta.

Come molti giovani, putroppo, attualmente non studia e non lavora.

È disposta anche a fare qualsiasi lavoro, ma nulla da fare...

L’articolo pone dunque l’accento sul fenomeno dell’over-education, facendo riferimento a “laureati che si accontentano di impieghi ‘umili’ pur di lavorare.”

Ora, il tema è certamente molto delicato e di storie come quella di Giulia ve ne sono davvero molte. In Italia, ad esempio, il numero dei NEET — not (engaged) in education, employment or training — è impressionante: un giovane su cinque. In Canton Ticino, pare che siano invece circa 4'000 i giovani senza impiego.

Per quanto riguarda la disoccupazione, so bene che non è facile in quanto anche io in passato ho vissuto questa spiacevole esperienza, ma credo sia davvero importantissimo comprendere che il problema non riguarda altro che il proprio atteggiamento mentale e ciò in cui crediamo.

Mi spiego...

Negli ultimi anni si parla molto di crisi e disoccupazione.

Si parla di fuga dei cervelli e di molti giovani (e meno giovani) che si sono rassegnati.

…è vero, come detto, non è facile...

Anche a me è capitato di inviare centinaia di curriculum e aspettare di essere chiamato per un colloquio (tieni presente che oggi inviare il CV serve a poco e come nel marketing diretto… la direct mail response rate è davvero misera. Ho fatto dei test e anche i miei esperimenti confermano una percenutale massima del 1%).

Anche a me è capitato di sentirmi dire che ero “troppo qualificato”… o che ero troppo giovane e non avevo i venti o trent’anni di esperienza professionale richiesti.

Anche io aspettavo di essere scelto...

E anche io sbagliavo!

Oggi è di capitale importanza renderci conto che ci troviamo in una nuova economia e quel che funzionava ieri non funziona più oggi. Tutto è cambiato e aspettare di essere scelti è la formula perfetta per il fallimento.

Purtroppo, il problema è che le scuole continuano a sfornare giovani che aspettano di essere scelti e che qualcuno dica loro cosa fare, esattamente come stiamo facendo da centocinquanta anni a questa parte. In fondo, le scuole sono state ideate come investimento per il nostro futuro economico, sulle basi dell'economia industrializzata. Oggi però, se fai un lavoro dove qualcuno ti dice esattamente cosa fare, quel qualcuno troverà sicuramente altre persone (o macchine) per farlo a un prezzo minore.

Dunque, se stai cercando un impiego, non limitarti a guardare gli annunci di giornale (che sono sempre meno, ovviamente, visto che le aziende possono utilizzare internet gratuitamente) e inviare qualche CV qui e là come ti consigliano di fare i funzionari incaricati negli uffici di collocamento.

Non limitare le tue possibilità.

Non soffocare il tuo potenziale.

Non scendere a compromesso con delle richieste assurde o miserevoli condizioni.

Come ho scritto nel mio libro Leadership XXI, oggi stiamo attraversando un periodo di grandiosi cambiamenti e transizioni. È un periodo storico dove tutto sta cambiando e non vi sono mappe preconfezionate per delineare il futuro che ci aspetta. Come degli artisti, ci troviamo davanti ad una tela bianca ed abbiamo la meravigliosa opportunitàdi creare quello che vogliamo.

Vi è stata una vera e propria rivoluzione nel modo in cui comunichiamo. La più epocale dai tempi della stampa a caratteri mobili. Tutto si sta trasformando molto velocemente, incredibili e radicali innovazioni possono accadere in brevissimo tempo.

Praticamente, oggi ogni persona che possieda un computer ed una connessione ha nelle mani gli stessi strumenti dei top della propria industria di riferimento. Ciascuna persona puòsbizzarrirsi nel creare ciòche vuole e pare che non ci siano limiti in tal senso.

Il business è in continua trasformazione, i vecchi modelli sono ormai obsoleti e l’accesso alla tecnologia permette ad ognuno di inventare nuovi prodotti e servizi, velocemente ed a buon mercato. Discipline come marketing, pubbliche relazioni (PR) e vendita sono mutate radicalmente. Oggi, ogni persona può creare il proprio business con molta facilità, dalla produzione alla commercializzazione di prodotti e servizi. Insomma, siamo tutti marketers, PR, venditori, storytellers.

Con questo non sto dicendo che devi giocoforza iniziare il tuo business... e comprendo che quando ci si trova nel bel mezzo delle difficoltà non è sempre facile mantenere un pensiero lucido e avere la dovuta chiarezza mentale per trovare delle soluzioni ottimali, soprattutto quando nessuno ti supporta (è però fondamentale che tu faccia uno sforzo in tal senso!),  ma ti sto umilmente suggerendo di ampliare gli orizzonti e valutare nuove possibilità con una mente aperta e un pensiero dinamico.

Questa nuova economia ha portato con sé molta destabilizzazione, questo è vero, ma anche tantissime opportunità, che però sfuggono a chi si ostina a voler andare nel futuro con la stessa mentalità che ha contraddistinto il nostro passato.

 

PS. vai su questo link per leggere l'estratto del mio libro Leadership XXI. Questo libro è per tutti coloro che vogliono comprendere/affrontare/gestire meglio il cambiamento, capire quali sono le priorità nella nuova economia e scoprire una formula innovativa sulla leadership da applicare concretamente alla propria realtà quotidiana per raggiungere un livello decisamente superiore, vivendo una vita intenzionale e creando una cultura del significato. Il fine non è quello di snocciolare facili soluzioni o modelli preconfezionati, ma invitarti a ripensare il business, la formazione e il concetto di lavoro per allineare i tuoi sforzi al tuo scopo.

E ricorda, leadership è funzionalità. Non titoli, status, autorità.

 
Photo by Dylan Gillis on unsplash

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