Scegli il lavoro che vuoi

leadership Feb 10, 2018

Un mercoledì sera ero in auto, fermo ad un semaforo in centro a Lugano.

Erano circa le 18:30. Un signore sulla cinquantina ha attirato la mia attenzione. Si trovava anch’egli al semaforo, a piedi. Aspettava il verde per attraversare la strada sul passaggio pedonale.

Stava fumando una sigaretta in modo molto meccanico. Ogni manciata di secondi portava la sigaretta alle labbra... Molto probabilmente, era appena uscito dall’ufficio.

Sembrava teso. Nervoso. Pareva un po’ stropicciato da una giornata lavorativa pesante... (non per giudicare ma semplicemente per riportare i fatti).

Nulla di strano, si potrebbe obiettare... visto che se ci guardiamo attorno questa tensione di fondo è palpabile un po' dappertutto (soprattutto nel tardo pomeriggio) e sembra essere la normalità...

Tutti di corsa... Tutti stressati...

Ma lo stress non è la normalità... è la piaga di questi tempi... (già nel 1992 le Nazioni Unite definirono lo stress come la malattia del XX secolo, e poco dopo l’Organizzazione Mondiale della Sanità affermò che si tratta di una vera e propria epidemia su scala globale).

E questo mi ha portato per un attimo indietro nel tempo... a quando anche io ero così.

Non vivevo la vita che veramente volevo. Facevo un lavoro che non amavo. Fumavo molto. Bevevo smoderatamente. Non avevo il pieno controllo delle mie immagini mentali ed ero spesso e volentieri in balia di stati negativi.

Non trovavo un senso in ciò che facevo e la mia vita era sbiadita, perdendo di significato.

Anche se taluni non la vedono, vi è una correlazione molto intima fra il nostro lavoro e la nostra condotta... Detto molto semplicemente, il lavoro non è un semplice “impiego” ma è un l'investimento di un’energia per il conseguimento di uno scopo determinato. Ne risulta che se io faccio qualcosa che per me non ha significato e non ha senso... presto o tardi anche la mia vita diventerà insignificante e insensata... e quando le proprie energie non sono impiegate in modo intelligente e intenzionale è molto probabile che vengano male indirizzate o rivolte contro se stessi.

Stessa cosa quando non si ha uno scopo.

La naturale conseguenza è che si finisce nelle mani delle aspettative altrui... con tutti i problemi del caso. Detto per inciso: se non sai tu quel che vuoi fare... o quel che vuoi dalla tua vita... sarà qualcun altro a decidere per te.

E poi... non dimentichiamo una cosa molto importante:  il potenziale inespresso fa male. Fa malissimo; e come avevano già scoperto illustri pensatori del calibro di Maslow, Jung, Dostoevskij: senza uno scopo veniamo deprivati della nostra ragione di esistere.

Va anche detto che quando una persona non fa ciò per cui è venuta al mondo e non si dedica allo sviluppo del proprio potenziale (come detto, il potenziale soffocato causa una enorme sofferenza) è altamente probabile che cerchi di anestetizzare il proprio dolore e la propria verità interiore con tutti i rimedi possibili e immaginabili (alcol, droga, psicofarmaci, ludopatia, shopping compulsivo, e tutta una serie di dipendenze, abitudini malsane, ecc.) camminando inesorabilmente verso la disperazione del rimpianto.

Tutto ha a che fare con le nostre scelte e con l’impiego delle nostre energie, e il segreto è proprio quello di dirigere il nostro potere in modo costante nella giusta direzione. Ma per prima cosa è ovviamente fondamentale sapere qual è la direzione... sapere esattamente cosa si vuole... avere una immagine ben chiara in mente di cosa si vuole fare, essere, diventare!

Chieditelo: cosa vuoi veramente?

Cosa è importante e significativo per te?

Queste sono le domande che mi hanno aiutato a cambiare radicalmente il mio stile di essere al mondo diversi anni fa e spero vivamente possano essere di supporto anche a te.

“Per fare le cose costruttivamente, dobbiamo aver chiaro in testa — da subito — cosa vogliamo davvero. Per prima cosa quindi, scegli la tua attività. Scegli quella più in linea con i tuoi gusti e che richieda le facoltà in cui hai maggior talento. Scegli un lavoro che ti piaccia. Non diventare ostaggio di un lavoro che non è nelle tue corde, lasciando fuori quello che desideri. Anche se stai facendo soldi, non ottieni il vero successo finché non trovi il lavoro che ti piace. L’uomo d’affari che non è a suo agio, non è né ricco né uomo di successo. Forse la parte più importante della cultura della ricchezza consiste nel trovare il luogo di lavoro in cui sarai felice. Chi non è felice lavorando, è uno schiavo.” W. Wattles

 

L'unica certezza è il cambiamento, e nella caotica complessità del mondo moderno è alquanto facile distrarsi, perdersi e lasciarsi sfuggire le opportunità di realizzazione che questa nuova economia offre. Per questo motivo, è davvero importantissimo essere molto chiari su quel che si vuole, raffinare le proprie doti di leadership e creare la propria realtà di vita attorno alle proprie priorità per realizzare chi si è e ciò che si vuole veramente fare — il proprio vero scopo. Il fine di questo libro è proprio quello di supportarti in questa impresa (leggi l'estratto su questo link).

 

"Puoi vivere una vita intenzionale o conformarti alle aspettative degli altri. Non entrambe le cose."

 

Photo by Adolfo Felix on unsplash

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