Smettila di interferire nella vita di tuo figlio

educazione genitorialità consapevole psicologia Jan 22, 2019

Come genitori dobbiamo farci da parte e smetterla di interferire continuamente nella vita dei nostri figli.

Perché è proprio quello che continuiamo a fare, in un modo o nell’altro.

In fondo, non è un mistero: viviamo in una società dalla visione prettamente adulto-centrica, dove c’è ancora una visione parecchio cinica dell’infanzia e della cultura dei bambini, in generale.

I bambini sono visti come dei non-ancora-adulti, degli esseri inferiori, irrazionali e incompleti da “far crescere” (quasi fossero pomodori).

Non sono liberi di essere ciò che sono, di esistere.

Quel che facciamo è imporre il nostro mondo su di loro. In fondo, siamo noi gli adulti, no? Abbiamo esperienza. Sappiamo cosa è giusto e cosa è sbagliato. Cosa è bene e cosa è male. Sappiamo cosa è meglio per i nostri figli.

E poi, il nostro compito non è forse quello di educarli?

In verità, con tutte le nostre teorie e convinzioni su come i bambini crescono e su come dovrebbero essere educati abbiamo una forte tendenza a “esagerare” quello che è il nostro ruolo... indossando praticamente sempre i panni dell'insegnante.

Purtroppo, anche se generalmente questo avviene con tutte le buone intenzioni, quel che facciamo è piuttosto imporre i nostri atteggiamenti di adulto e il nostro modo di vedere e fare le cose sui bambini. Abbiamo questa tendenza a pensare che dobbiamo farli crescere, farli socializzare, insegnare loro come si sta al mondo et cetera quando invece è qualcosa che fanno benissimo da soli: i bambini vengono al mondo biologicamente programmati per educare e realizzare se stessi.

Siamo infatti partiti da premesse errate, credendo che il bambino sia una cera molle da plasmare e che questo sia il compito dell’adulto-educatore. Da un lato questo è vero, lo possiamo considerare così il bambino, ma come ha sottolineato Maria Montessori, approfittarsi di questa condizione per modellarlo a proprio piacimento e cancellare gli abbozzi di forma che il bambino comincia a dare alla propria cera molle è un intervento non solo cieco, barbaro e inopportuno, ma addirittura infernale, diabolico.

Le intrusioni tendono a disgregare ciò che il bambino costruisce in modo laborioso nella sua vita interiore e tutto ciò è altamente condizionante, soprattutto in un periodo molto delicato come sono i primi anni di vita di un essere umano.

Molto spesso si crede di fare il bene dei propri figli, ma in realtà si fa esattamente il contrario.

L’adulto non deve interferire. Non deve sostituirsi al bambino, né tantomeno assumere degli atteggiamenti che forzano il bambino a sottomettersi alla sua volontà onde provocare l’adattamento al mondo dell’adulto (nella letteratura, ad esempio, il controllo psicologico è associato in modo costante al disadattamento).

Bisogna partire dalla premessa che il bambino è un individuo a tutti gli effetti, con una sua volontà propria. Un essere completo che viene al mondo per un’intenzione, per necessità di vocazione. Infatti, come ci ricorda Amadeus Voldben: “Ciascuno ha nella vita qualche cosa di particolare da fare, che nessun altro all’infuori di lui può fare esattamente alla stessa maniera” e; prosegue l’autore italiano, “Se ci si mette, all’inizio nel vero asse della propria vita, la si realizza armoniosamente. Se si resta a fianco del vero asse della propria vita, si vegeta in un comportamento deviato e in uno stato scorretto.”

Molto semplicemente, è importante che ogni essere umano rimanga fedele alla sua vera natura, ma questo non accade se si viene educati all’obbedienza, a essere conformi alla aspettative e agli standard, a essere qualcun altro…. Ciò risulta essere altamente condizionante e porterà l’individuo a deviare il suo cammino, influenzando negativamente il suo sviluppo e la sua realizzazione personale.

Non a caso oggi viviamo in una società dove nove persone su dieci non trovano un senso in ciò che fanno, che è come dire che vivono una vita insensata (State of the Global Workplace report 2013 e 2017); il rimpianto più comune delle persone in punto di morte è non aver avuto il coraggio di vivere una vita autentica, ma di essere invece scesi a compromesso con le aspettative degli altri; stress e depressione si stanno diffondendo a macchia d'olio, a livello planetario.

Questi sono i risultati di tutti i metodi educativi che originano da quella vecchia ideologia pedagogica che ha lo scopo di rendere i bambini docili e obbedienti, sulle basi dei sacri principi educativi di stampo dogmatico: sottomissione, obbedienza, negazione di se stessi.

Dunque, chiediamoci, lo facciamo davvero per il loro bene?

Assolutamente no, perché non ci è dato sapere cosa sia bene per gli altri, neanche se si tratta dei nostri figli. Nessuno conosce la vocazione di un'altra persona e dunque non si può sapere cosa sia bene per quest’ultima. Perciò, la propria volontà non deve essere imposta su qualcun altro, in nessun modo, nemmeno “per il suo bene”.

Qualsiasi interferenza è un atto molto grave in termini evolutivi, in quanto questo comportamento è un ostacolo alla crescita e sviluppo dell’individualità del bambino.

Un bambino va accompagnato verso la sua autonomia e indipendenza, ed è necessario avere un profondo rispetto dell’individuo e della sua dignità. Ognuno dovrebbe avere la libertà di essere se stesso, senza che qualcuno interferisca nella sua sfera vitale.

A tal proposito, Osho ha scritto una cosa molto interessante: “In passato i genitori sono stati dei criminali, e l’umanità intera ha commesso il suo più grande delitto, condizionando la mente dei bambini, impedendo loro ogni libertà di indagine, ogni ricerca individuale e diretta. Naturalmente i genitori non l’hanno fatto coscientemente: i loro genitori li avevano condizionati a loro volta, ed essi hanno semplicemente ripetuto uno schema di comportamento… pensavano di farlo per il bene dei figli. E, in realtà, i più grandi crimini sono sempre stati commessi ‘per il tuo bene’. Quando qualcuno dice: ‘Lo faccio per il tuo bene’, stai attento, perché per il tuo bene nessuno deve fare niente. Certo, i genitori ti devono nutrire, vestire, mantenerti, renderti forte nel corpo, sostenerti nelle tue ricerche, nel tuo indagare, darti ogni sorta di aiuto e protezione, in modo tale che tu possa ricercare liberamente. Il mondo futuro sarà pieno di agnostici e di ricercatori, e questo sarà l’inizio di una nuova religione sulla Terra. E si deve partire nella primissima infanzia, altrimenti si avrebbe un’inutile perdita di tempo: prima si condiziona la loro mente, poi diventa difficilissimo decondizionarli.”

Per questo è fondamentale dare spazio al bambino e alle sue scelte sin dal principio, e concedergli tutta la libertà di sperimentare la vita da sé. Qualsiasi forma di controllo psicologico o comportamento intrusivo, inibitorio, manipolatorio è assolutamente devastante per i bambini e può limitare la loro capacità di autoregolazione e la loro indipendenza.

È dunque importantissimo liberarsi dai pregiudizi di cui la nostra società è ancora stracolma, ricordarsi che la propria volontà va esercitata solo su se stessi e permettere al bambino di fiorire secondo quella che è la sua natura.

Senza interferire. Senza manipolarlo. Senza abusare di lui. Senza prendere il suo posto. Senza imporre la propria volontà. Senza diventare un ostacolo allo sviluppo della sua individualità.

Lasciando che sia liberamente ciò che è.

Un bambino.

 
“Per evitare che in età adulta nascano comportamenti assurdi e auto-distruttivi non è affatto necessario che i genitori facciano profondi studi di psicologia. Se riescono a non manipolare i l bambino, quando è ancora piccolissimo, per i propri bisogni, a non abusare di lui, a non rendere insicuro il suo equilibrio vegetativo, allora il bambino riuscirà a trovare nel suo fisico stesso la migliore protezione contro ogni eccessiva pretesa dell’adulto. Egli prenderà sin dall’inizio confidenza con il linguaggio del proprio corpo e con i segnali che esso ci invia. Inoltre, se i genitori riuscissero a trattare il proprio bambino con il medesimo rispetto e la medesima tolleranza che essi hanno sempre dimostrato nei confronti dei loro genitori, allora metterebbero di sicuro le miglior premesse per la sua vita futura. Da questo rispetto dipendono non soltanto la sua autostima, ma anche la libertà di esprimere le capacità che gli sono innate. Come ho detto, per tributare questo rispetto non abbiamo bisogno di fare chissà quali letture di psicologia, ma soltanto di sottoporre a revisione l’ideologia pedagogica.” Alice Miller

 

L'unica certezza è il cambiamento, e nella caotica complessità del mondo moderno è alquanto facile distrarsi, perdersi e lasciarsi sfuggire le opportunità di realizzazione che questa nuova economia offre. Per questo motivo, è davvero importantissimo essere molto chiari su quel che si vuole, raffinare le proprie doti di leadership e creare la propria realtà di vita attorno alle proprie priorità per realizzare chi si è e ciò che si vuole veramente fare — il proprio vero scopo. Il fine di questo libro è proprio quello di supportarti in questa impresa (leggi l'estratto del libro su questo link).

Photo by Annie Pratt on unsplash

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