La scuola? È vecchia!

formazione leadership vita intenzionale Dec 16, 2017

Penso a quando ero bambino e consideravo la scuola una sorta di percorso ad imbuto… l’immagine che avevo era proprio questa: un imbuto dove ci si mette tutta la creatività (che vedevo sotto forma di colori) per poi farne uscire gocce di conformismo (e al tempo non li conoscevo nemmeno I Pink Floyd e capolavori come "Another brick in the wall", e neppure quel massiccio studio longitudinale condotto da George Land e Beth Jarman che ha inequivocabilmente dimostrato che il percorso formativo tradizionale uccide la creatività, oggi considerata la qualità di leadership più importante).

Non ho amato molto le scuole dell’obbligo, e neanche adesso, con il senno di poi, trovo un senso in questo sistema educativo moderno che mira a pareggiare, livellare le coscienze, e condizionare le menti piuttosto che supportare i bambini a trovare un posto nel mondo alla loro specifica vocazione, a sviluppare i loro doni e talenti, la loro unicità.

In fondo, lo sappiamo, la scuola non è nata per questo ma per servire fini religiosi e politici. Il sistema scolastico che oggi conosciamo è stato deliberatamente progettato fra il XVIII e XIX secolo, con il preciso intento di indottrinare i bambini, educarli all’obbedienza e formare impiegati compiacenti e produttivi che avrebbero lavorato bene nel sistema (leggi qui la storia della scuola).

Con questo non sto dicendo che non bisogna ricercare/studiare/imparare/apprendere (per la cronaca, io sono totalmente a favore dell'auto-apprendimento). Lo sottolineo perché talvolta, in passato, alcuni mi hanno frainteso su questo argomento, erroneamente considerando educazione scolastica e apprendimento come sinonimi.

No, quel che sto dicendo è che il sistema scolastico è obsoleto.

La scuola è vecchia.

Lo era già trent'anni fa quando andavo io alle elementari... e oggi non è cambiato niente. Insomma, aprire la conversazione sul tema scuola è oggi doveroso, soprattutto nei confronti dei nostri figli e delle nuove generazioni, ma anche per quanto concerne il business e l’economia in generale: oggi serve imprendiotrialità e la scuola è un totale fallimento in tal senso!

È infatti inammissibile che i giovani, dopo svariati anni di formazione, si trovino ad essere catapultati in un mondo del lavoro al quale sono assolutamente impreparati. Ma peggio ancora è che la scuola è altamente condizionante e limitante. "12 anni di prigione dove si imparano solo cattive abitudini", l'ha definita John Taylor Gatto.

Non è che non funziona. Anzi, per lo scopo per cui è stata progettata funziona benissimo. La scuola è nata come investimento per il nostro futuro economico, sulle basi dell'economia industrializzata... 

Fatto è che negli ultimi trent'anni l'economia è mutata radicalmente. La scuola no, e continua a perseguire i vecchi obiettivi. Oggi però siamo nel 21 esimo secolo e la formazione che andava bene per preparare al lavoro in fabbrica oggi non è più adeguata: in fabbrica ci lavorano i robot e sempre meno esseri umani fanno e faranno lavori che possono essere automatizzati.

Stando a una recente ricerca condotta all'Università di Oxford, nel giro dei prossimi 15 anni il 50% dei posti di lavoro che conosciamo saranno a rischio. Si stima inoltre che il 65% dei bambini che sono adesso alle scuole elementari faranno dei lavori che oggi non esistono, usando tecnologie che ancora non conosciamo.

Siamo in un mondo nuovo, in una nuova economia.

Perché continuiamo a formare i nostri ragazzi come se fossimo rimasti fermi all'inizio del secolo scorso?

 

Photo by Moren Hsu on unsplash

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